Auromira – India
Difficile definire con esattezza cosa si intenda per Slow Fashion. In generale può indicare la volontà di produrre abiti nel rispetto delle persone, dei loro diritti, della qualità della loro vita e dell’ambiente in cui vivono e lavorano. Nell’ultima periferia di Puducherry, laddove la città sfuma in una sorta di villaggio diffuso, non distante dalla città autonoma di Auroville – una patria dello yoga e della meditazione, concepita come città universale, dove uomini e donne di ogni nazione, di ogni credo, di ogni tendenza politica possono vivere in pace ed in armonia – il concetto di slow risulta evidente, almeno a noi occidentali.
Un piccolo laboratorio di cucitura organizzato su due piani di una palazzina come tante nella zona, circondato da alberi e palme e lontano dal rumore del traffico cittadino, che ospita una ventina di persone tra sartoria, logistica, qualità, direzione. Nel laboratorio si respira un’atmosfera molto rilassata, si percepisce una bella relazione tra chi gestisce l’impresa e i dipendenti e c’è molta attenzione alle loro necessità. Ad esempio nel cercare forme di sostegno per i pochi che abitano distante o per assecondare le donne con orari flessibili al fine di permettere loro di svolgere attività come la cura di un orto, dei figli e della casa./p>
Auromira è membro di WFTO (World Fair Trade Organization) e ne rispetta gli standard in relazione ai diritti dei lavoratori, ai loro compensi e alla sicurezza e salubrità dell’ambiente di lavoro.
Dal suo laboratorio escono abiti sartoriali in diversi generi di tessuto, da quelli a telaio manuale tipici del luogo a quelli tessuti con un telaio elettrico in piccole manifatture dell’India meridionale.
Auromira ha anche una piccola unità che produce pupazzi in stile antroposofico. Un lavoro sviluppato assieme ad un’azienda Belga molti anni addietro e che da allora costituisce una valida fonte di reddito per alcune donne del gruppo.